5 giugno 2010

L'ubicazione del bene


A venti chilometri in automobile dal lavoro e dal supermercato, come accade ai bordi di ogni metropoli, la città continua e diventa un altro luogo: Cortesforza. Come la contea di Yoknapatawpha in Faulkner e la Regalpetra di Sciasela, Cortesforza è un luogo tanto più vero quanto più è immaginario. Qui si vive un esodo eterno, e la giornata è ridotta a tragitti in tangenziale verso casa. Il lavoro non si vede più, è dappertutto, ha invaso i comportamenti quotidiani, affettivi. Per dare un senso alle proprie esistenze, gli abitanti di Cortesforza accendono un mutuo, traslocano in una zona nuova o "mettono in cantiere un figlio". Ogni volta, però, lo svelarsi improvviso di una seppur piccola possibilità provoca una sconfitta irreversibile. Una commedia umana raccontata con sguardo lucido, impietoso, privo di giudizi. Nessuna apocalisse: solo un'inevitabile, comune disfatta.

1 commento:

Soldo ha detto...

Nel "L'ubicazione del bene", libro scritto da Giorgio Falco, l'autore descrive, attraverso una serie di storie ambientate a Cortesforza, un sobborgo immaginario situato nei pressi di Milano, le vicende dei cittadini che lo abitano. Un testo intrigante che racconta la monotonia della vita urbana raccontata attraverso le storie dei protagonisti. Il titolo è già di per sè significativo, in quanto l'autore cerca di trovare il "bene" all'interno di quei racconti, consapevole, però, che la sua ricerca è quasi un'utopia. Il libro è interessante soprattutto perchè ognuno di noi si può riconoscere nei vari personaggi descritti nel testo.